Anche il Tribunale di Bologna ordina alle piattaforme la consegna immediata di dispositivi di protezione individuale ai rider.
Con decreto “inaudita altera parte” del 14 aprile 2020 La Sezione lavoro del Tribunale di Bologna, in persona della dott.ssa Chiara Zompì, ha accolto il ricorso di un rider di Riders Union Bologna, assistito dagli avvocati Stefania Mangione e Alberto Piccinini, “collaboratore” della Piattaforma da oltre due anni, che lamentava di non essere stato rifornito, nonostante le sue reiterate richieste, di mascherine protettive ed altri dispositivi di protezione individuale.

Il lavoratore faceva presente che, pur non risultando formalmente un dipendente (ma “lavoratore autonomo”) aveva per legge diritto ad essere rifornito di attrezzature idonee a tutelare la salute e la sicurezza sua e di altri e ciò in particolare, dopo la legge 128 del 2 novembre 2019, che estende espressamente le tutele del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione continuativi quando le modalità di esecuzione della prestazione sono organizzate da una piattaforma digitale, e dopo la sentenza della Corte di Cassazione n. 1663 del 2020 che ha confermato l’estensione di tali diritti anche ai lavoratori di Foodora.

Con tale pronuncia, che fa seguito ad una analoga del Tribunale di Firenze 1 aprile 2020, richiamata nel provvedimento, il Tribunale di Bologna ordina alla società “di consegnare immediatamente al ricorrente i dispositivi di protezione individuale di cui al ricorso e, segnatamente, mascherina protettiva, guanti monouso, gel disinfettanti e prodotti a base alcolica per la pulizia dello zaino, in quantità adeguata e sufficiente allo svolgimento dell’attività lavorativa”.

PDF: Tribunale Bologna – decreto dpi riders

Servizio del TGR Emilia Romagna del 16 aprile 2020 (Fonte RAI)

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